Il Presidente Napolitano stavolta è andato oltre il limite di comprensione che un cittadino di un paese democratico può sopportare.
Ha sostenuto in Senato che va repressa la violenza verbale, senza specificare a cosa si riferisse; un olezzo maleodorante di censura stile URSS del secolo scorso, che fa rabbrividire!
Al vetusto Presidente consiglio la lettura di un aforisma di un suo illustre “collega”, dalla caratura politica decisamente più orientata alla vera democrazia.
Coloro che rendono impossibile la rivoluzione pacifica renderanno inevitabile la rivoluzione violenta
John Fitzgerald Kennedy
Signor Presidente, ci lasci la libertà di esprimere il nostro pensiero, a volte anche in modo brusco, e valuti con la dovuta comprensione chi sfoga verbalmente la sua rabbia per le ingiustizie di cui, in un modo o nell’altro, siamo tutti vittime quotidianamente.
Capisco la sua vicinanza a “certi” ideali del passato, ma mi creda, l’ultimo articolo della costituzione che non vorremmo mai fosse cancellato è il numero 21 che recita:
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.»
Ne prenda dolorosamente atto, e abbandoni l’idea di ripristinare la censura preventiva; per il bene comune.
Grazie!
questa uscita d napisan chiude il cerchio delle dichiarazioni censoree aperto dalla boldrini e grasso.se le tre maggiori cariche dello stato sono su questa lunghezza d’onda ci aspetta una stagione di censura e controllo(penso ai nuovi poteri d befera) non facile da sopportare..
@laura
E’ vero quello che dici, il clima è rovente, ma non è soffocando la protesta che si risolvono i problemi, piuttosto comprendendo il perché di certi gesti ed estirpare i motivi alla base.
L’aforisma di Kennedy mi sembra perfetto!
In un clima gia’ surriscaldato da tensioni sociali, occorre prestare attenzione alle parole.
Chi soffia sul fuoco con accuse ai politici dimentica la strategia della tensione che armo’ la mano delle brigate rosse. (Vedi la sparatoria a palazzo chigi).
Era a questo che probabilmente Napolitano si riferiva.
Questo clima non aiuta; e’ logico che il presidente sia preoccupato, ma per fortuna siamo (ancora?) in democrazia e possiamo esprimere liberamente la nostra opinione anche se a qualcuno non piace
Va bene scrivere articoli, ma vogliamo andare oltre?
Possibile che c’è solo Grillo come alternativa?
Perché le persone intelligenti non si aggregano per una nuova formazione politica?
Ci lamentiamo e poi non li cacciamo?
so l’urtimi fochi…
Ai miei allievi insegno la Costituzione; da un po’ di tempo gli sto dicendo che saranno loro a dover combattere perché questa venga rispettata.
Noi, non più giovanissimi, li aiuteremo.
Secondo me sapeva benissimo quello che dicveva e non lo scuso per niente. E’ un vecchio comunista (senza offesa nel senso letterale) che la vede così, punto.
Abbiamo bisogno di veri statisti per risollevarci e non di puttanieri resuscitati da questi vecchi uomini della nomenklatura.
Ho visto l’intervento del re Giorgio. Non te la prendere Fabio, non credo si renda conto della stupidaggine che ha detto, nel senso che penso che lui vive proprio ancora in quel vecchio mondo di controllo e censura che era essenziale per quel modo di fare politica.